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Tutto sulla lungodegenza: durata, rischi e prevenzione

Prendersi cura di una persona in lungodegenza è un compito che può risultare complesso e impegnativo. In questo lungo frangente di riposo a letto, infatti, sono spesso necessari trattamenti fisioterapici e un’assistenza sanitaria mirata per migliorare lo stato salute, il benessere fisico, mentale ed emotivo del paziente. È necessario, inoltre, prevenire eventuali peggioramenti e problematiche connesse alla condizione di immobilità. 

Conoscere le misure precauzionali da adottare può fare la differenza sulla salute e la qualità della vita della persona allettata.

Lungodegenza: cos’è e che cosa significa

Quando si parla di lungodegenza ci si riferisce a un periodo di permanenza prolungata in un ambiente di cura assistito come: l’ospedale, la clinica privata, la casa di riposo, la residenza sanitaria assistenziale o il domicilio. 

Il significato che accompagna una lunga degenza, però, va oltre alla sua durata. Unisce, infatti, l’insieme di pratiche e attenzioni da riservare al paziente nel quotidiano, così da supportare il suo benessere generale. In altre parole, implica la gestione fisica, emotiva e cognitiva del lungodegente per limitare l’insorgere dei rischi legati all’immobilità.

Quali sono le persone che necessitano di una lunga degenza

La lungodegenza è un momento di recupero delicato necessario per coloro che:

  • convivono con malattie croniche (come l’insufficienza cardiaca, polmonare o renale);

  • affrontano patologie invalidanti e degenerative (come il Parkinson o l’Alzheimer);

  • vivono una situazione funzionale compromessa e non sono autosufficienti;

  • presentano condizioni di salute incerte dovute all’età;

  • hanno subito interventi chirurgici importanti o a cui sono state diagnosticate patologie terminali

In tutti questi casi, il quadro clinico dei lungodegenti è incerto e legato a un’assistenza professionale continuativa.  

Quanto può durare la lungodegenza

La durata della degenza lunga varia da poche settimane a diversi mesi, in base alle condizioni fisiche del paziente. Di solito, negli ospedali non supera i 2 mesi a cui seguono, però, un trasferimento in una struttura adeguata o le cure domiciliari, con assistenza professionale dedicata.

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Quali sono i rischi correlati alla lungodegenza?

L’immobilità legata alla lunga degenza può essere rischiosa per il paziente, sia a livello fisico che morale. I principali problemi con cui deve confrontarsi sono:

  • Rilassamento e atrofia muscolare. L’assenza di movimento per un periodo prolungato porta al rilassamento dei muscoli e alla conseguente perdita del tono e della massa muscolare. Questo significa che, anche dopo un eventuale recupero, la persona avrà difficoltà a muoversi in autonomia e a riprendere le normali attività quotidiane. 

  • Disturbi circolatori. Rimanere troppo tempo a letto può causare problemi alla circolazione, aumentando il rischio di formazione di coaguli che possono innescare gravi problematiche alla salute. 

  • Piaghe da decubito (o lesioni da pressione). Sono lacerazioni che si formano sulla pelle a causa dello sfregamento con i tessuti o di una pressione costante sulle superfici dure del letto. Vanno trattate e medicate per evitare che si aggravino seriamente e si infettino. 

  • Declino cognitivo. Spesso la lungodegenza isola il paziente e non gli offre abbastanza stimoli per mantenere la mente attiva. Inoltre, la mancanza di socializzazione e di incentivi può influire sull’umore, compromettendone lo stato di salute generale.

Cosa fare in caso di degenza di lunga durata: consigli pratici di buona prevenzione per ridurre i rischi dell’allettamento

Per ridurre i rischi legati alla lungodegenza l’ideale è adottare una serie di strategie precauzionali, tra cui creare un ambiente accogliente per un riposo sicuro e confortevole. 

Ecco alcuni consigli utili da mettere in pratica negli ospedali, nelle strutture di cura e nella degenza domiciliare, adeguatamente supervisionati da un professionista sanitario.

Esercizi per proteggere i muscoli

La persona che deve affrontare una lunga degenza va stimolata a compiere dei movimenti, sia attivamente che passivamente, così da mantenere la tonicità muscolare e ridurre il rischio di atrofia. Sollevamenti e brevi contrazioni: gli esercizi per persone allettate sono d’aiuto per conservare la flessibilità articolare e prevenire la rigidità agli arti. Da valutare compatibilmente allo stato di salute del paziente.

Alimentazione equilibrata e massima idratazione

Una dieta sana, ricca di proteine e sali minerali, e una corretta idratazione sono fondamentali per mantenere in forza i muscoli, sostenere il sistema immunitario ed evitare i rischi legati al ristagno di liquidi, riattivando il microcircolo.

Attenzione alla postura e ausili di supporto

Perché non si presentino le lesioni da pressione sulla pelle, l’ideale è cambiare regolarmente la posizione del paziente lungodegente. Immobilità, compressione, sfregamento e umidità concorrono infatti alla formazione delle lesioni che, se non debitamente trattate e medicate, possono sfociare in infiammazioni gravi e dolorose. Oltre a migliorare la postura è bene utilizzare dispositivi di supporto, così da distribuire il peso del corpo in modo più uniforme e ridurre la pressione sulle aree critiche.

Biancheria da letto adeguata per un luogo di riposo ospitale

Per migliorare il comfort della persona allettata, è bene preferire una biancheria da letto comoda e traspirante. Il Sistema Letto HIP, per esempio, è una soluzione professionale ideata per favorire il benessere della persona e migliorare la qualità della vita. Tra i prodotti: 

  • le lenzuola inferiori, grazie al disegno a rombo aderiscono perfettamente al materasso, rimanendo sempre tese e senza pieghe; 

  • le lenzuola superiori, con doppio angolo, non comprimono il corpo e contribuiscono a prevenire la posizione equina del piede, evitando gli arrossamenti e la formazione delle piaghe da decubito;

  • le coperte termoregolanti, si adeguano alle estremità inferiori e - combinate con le lenzuola superiori - sono ideali per mantenere il corpo senza pressioni. 

  • le traverse lavabili, contribuiscono a mantenere la pelle asciutta e a prevenire arrossamenti cutanei. 

Prodotti riutilizzabili, lavabili, morbidi al tatto e che non trattengono il sudore sulla pelle per uno spazio di riposo gradevole, soprattutto per chi deve trascorrervi molte giornate.

Esercizi per tenere attiva la mente

Il benessere mentale, oltre che fisico, è importante per la persona che deve passare un periodo di lungodegenza in ospedale, in casa di cura o a domicilio. Stimolare la mente con esercizi cognitivi, giochi di memoria e lettura aiuta il paziente a rimanere attivo, favorendo l’attività cerebrale. Il gioco e il dialogo possono evitare l’isolamento, la noia, l’asocialità, migliorando pian piano l’umore e il recupero generale della persona allettata.

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